La nuova moda di Facebook è la gara per l'aperitivo più affollato. A volte la situazione degenera.
Apero Facebook, migliaia di persone in piazza e un morto
A Nantes, in Francia, un ragazzo è morto mentre tornava a casa da un 'Apero', la versione francese dei botéllon spagnoli che è stata rilanciata con Facebook e la comunicazione facile (e gratuita) di inviti e messaggi da condividere con gli amici e gli amici degli amici.
Meglio di un sms: basta poco per radunare migliaia di persone in una piazza. Basta decidere luogo e ora, raccomandare agli invitati di portare con sé il necessario per la serata - da bere soprattutto, magari anche da mangiare - e di invitare a loro volto tutti quelli che conoscono.
Non si fa nulla di particolare, è un raduno spontaneo. Una gara a chi raduna il maggior numero di persone nello stesso luogo, un aperitivo gigante. Piazze e strade vanno per la maggiore, e per una notte la circolazione è bloccata, la piazza è piena di gente e il casino è assicurato. Grandi feste all'aperto dove si incontra ogni genere di persone, dai perfetti sconosciuti ai compagni di università passando per gli amici degli amici degli amici.
Per la Francia questi eventi stanno diventando un problema. Il tragico episodio di Nantes è la punta di un iceberg che fa paura al Paese. La vittima aveva 21 anni ed è morta mentre tornava a casa: ha fatto un volo di cinque metri da un ponte. Pare sia caduto sulla testa, morendo poco dopo nonostante i soccorsi. La stampa francese ipotizza che il ragazzo fosse ubriaco: l'unica certezza è che aveva passato la serata all'Apero organizzato su Facebook, e così la storia è arrivata in prima pagina.
La prossima città a fare da sfondo a un apero sarà Parigi. È già in programma per il 26 giugno un enorme raduno sotto la Torre Eiffel. A Nantes erano in novemila. Quello di Parigi potrebbe trasformarsi in uno dei più grandi eventi mai registrati in città, e le forze dell'ordine sono in allarme: come fronteggiare una simile fiumana di giovani, il cui unico obiettivo è divertirsi in una calda serata parigina?
C'è chi li ha definiti i 'rave del nuovo millennio' ma questi raduni non hanno nulla a che vedere con le feste in immensi capannoni appena fuori città: si svolgono in mezzo alla città, con tutti i problemi del caso per residenti, passanti e ordine pubblico. E la mania mette in crisi anche chi ha sempre accusato internet e i computer più in generale di isolare le persone. Ora anche i sociologi hanno il loro bel da fare: tra rischi e possibilità, questi fenomeni stanno dando da pensare a molte persone.
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